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"Ci sono tanti modi di leggere un libro: possiamo farlo per svago, per accrescere la nostra cultura, per motivi professionali oppure, e questo è lo spirito con cui leggo i lavori di Ettore Pasculli, per comprendere meglio me stesso, entrando in sintonia con l'autore, se non in tutto, almeno in parte, che è quanto dire trovare la conferma di un'inquietudine o anche una rassicurazione, un incoraggiamento alla nostra esistenza singola, sicché comprendere un libro significa, in fondo, averlo già compreso, e lo scopo della lettura non sarebbe altro che quello di risuonare insieme all'autore nella consapevolezza di ciò che ci accomuna e che, allo stesso tempo, ci separa in un'alterità insuperabile ma senza la quale non vi sarebbe nemmeno la possibilità di una comunanza, così come il suono non sarebbe percepibile senza l'assenza di suono, la musica senza le sue pause..." (G. Torroni). Contributi di Gioia Edvide, Torroni Giancarlo e Giacobba Brunetti.